mi avrà, me sofferente? E tu, reo figlio,
l’erbe del sangue suo rendea vermiglie
né quando ardean le fiamme
Luce, ch’è involta nel corporeo fango,
Chi sa qual entro il petto idea rivolga...
potea ingoiarsi quell’immane belva,
Ardon l’argentee piume. Ei si risveglia.
Veggo l’ira, o gran dea, né so l’offesa.
Chi fa il torto l’obblia, non chi ’l riceve.
E se qual femmi io piacqui, in che rea sono?
Potea Psiche impedir gl’incensi e i voti?
ch’abbian, quant’ella amore, odio per lei.
Ecco la fo immortal, dea la consacro;