del perduto Euristeo padre infelice,
mal chiuder volli. Io lo credea delitto;
Il maggior non sapea de’ tuoi trionfi.
La virtù de l’eroe giunse a svegliarmi
qui ’l suo poter. Cisseo l’ascolta e l’ama.
Il tuo? Cisseo me elesse;
dovea farmi ragion che Glaucia istesso,
occupi idea più illustre. Ad Aglatida
talché, ov’era il disio, non fosse il piede.
Fu amor... Ah! Che più reo già sono in dirlo;
dee prescrivermi il tuo. Null’ama, o poco,
lo dannassi a l’obblio, non te ne accuso.
e in pascerti l’idea di sue lusinghe,
Nel tuo imeneo. Si vuol che Ormonte...
contra insulto sì reo chiedermi aita.
Io ti credea più forte e che il decoro
dovea di sua virtù la sua fortuna.
che il felice imeneo. Tuo sarà Ormonte.
che sue grazie sien dono,
fu il bambino Euristeo. Sapresti, Erginda...
e ’l padre ne godea. Giunti a l’etade
ma non tutta sapea la sua incostanza.
Quanto dovea. Quasi i riguardi e vinte
il poter di Cisseo che ancor non abbia
Orgoglio, che s’obblii, non ha misure.
(E che non puote un reo consiglio indegno?) (Cisseo, senza più badar a Clearco, va a porsi pensoso sopra un sedile di verdura)
te scordando e Cisseo ma più sé stesso.
Odio lui più che morte. Abbian tutt’altra
Così, ingrato Cisseo? Di chi dolermi
de l’infausto imeneo. Si è fatta alfine
a migliore imeneo. Già n’odo i canti.
e reo seco divien fin chi ’l compiange.
Se colpa è amore e fede, io reo già sono.
che fosse reo di spergiurato amore.
Cisseo sia ’l tuo pensier.
Più che Glaucia e Cisseo, temo Aglatida.
No. Cisseo, benché ingrato,
Prence, il so. Con l’idea di quel gran bene,
che a me si dee, già ti lusinghi e pasci.
Cisseo? L’ubbidirò. Ma pria che il passo
a l’imeneo la chiara face. Ormonte
Ormonte vincitor. Reo di più colpe
tenesse. Ecco, o signor, l’aureo monile.
Potea meglio provarmi ei la sua fede?
e padre ad Euristeo, finor compianto.
braccio a me pur risplende, aurea maniglia.
Altro avea quel fanciullo?
del nome d’Euristeo le prime note.
Caro Euristeo! Non più sospiri e pianti.
dà l’ingrato Cisseo l’ultimo oltraggio.
Tu Euristeo? Tu ’l mio sposo?
senza cui ne cingean nebbie ed orrori.