la virtù, non mai l’amor.
A questi occhi giunse un dì
e per gli occhi in sen mi entrò.
se ne uscì con essa il cor
trovo ancor la sua beltà.
son di amor, non di pietà.
e sen viene al vostro cor.
E per darvi eguale ardor,
due facelle accende amor.
con l’odio o con l’amor. Saprò tacer.
meco in terra io porterò.
e la morte in pugno avrò.
Prestar fede a chi non l’ha,
luci care, dal vostro piacer.
e per vincer l’esempio e il poter.
sì, ti ascolta questo cor.
Tu nel sen la fedeltà. (A Siffrido)
sopra di te cadrà. (A Gerilda)
e non le sente il cor? Crudel! Così?
Che fa la tua pietà? Rispondi. Di’.
che misura sia dell’amor.
è un affetto di debol cor.
e sin godo nel tuo goder.
e là s’empie del suo piacer.
che lagrimar, che sospirar mi fa.
ed il suo piangere egli non sa.
ho nimico anche il mio cor.
voi non siete il mio terror.
che già il sen m’infiammò.