Principessa, son reo; ma reo pentito.
prima dovea la libertade e il regno;
In cor plebeo sveglia la tema affetti,
Qui la guida, Teobaldo. Il sacrifizio (Teobaldo si parte)
piacque alla dea. L’ombra di Sveno attende
e il tuo amor la fa rea di un’altra e, forse,
turba l’idea? Si oppone a’ voti? E parla
di Faramondo e ne attendea la morte
vendicarti non dee del suo valore.
tormi io potea. Se il fai costretto, è il dono
non farti reo. Lascia di amarmi. È giusto
Segui a compirlo e sarà tua.
reo del sangue fraterno, e qui lo immergi.
Ferma, Teobaldo, io tel comando. Io figlia
che far si dee? Salvarlo? Onor mel vieta;
Benché reo, pur tuo figlio,
Io peria, se a tal prezzo
Sì, Teobaldo; usa ogn’arte, ogni consiglio,
l’impeto che mi trae, cose udrà il mondo
chiuda un eterno obblio, sia tua Clotilde.
Ha, Teobaldo, il tuo esempio
Il foglio prendi e il reca
qui con Teobaldo? A qual disegno han mira?
la sua vita Teobaldo e la sua fama.
il favor della sorte. Olà.
amico eroe, ti stringa. (Lo abbraccia)
che scender dee, né mi si tardi. Il chiedo
già ti attende al gran colpo?
avranno a un tanto eroe; né il vorran morto.
numi di Averno, orribil dea, severa
Tel confermi Teobaldo. Ei gli fu padre.
Dimmi, rea di più colpe, anima infame,
ben ti dee sovvenir. Fu allor che nacque
che in pari età, mi avea concesso il cielo,
bramar potea che ne versassi il sangue.
non potea di un tal padre esser mai figlia.
Tutta cada in Teobaldo (Qui principia a comparir la macchina)
Dovea compirsi il giuramento e tacqui.