Metrica: interrogazione
58 ottonari in Aminta Firenze, Moucke, 1736 
   S’innamoran tutte quante,
anche vecchie, robe usate,
voglion far da ragazzette,
   Hanno il muso innamidato,
pien di mosche e pien di nei,
e pur hanno un branco allato
né lor basta un solo amante
che talor n’han più di sette.
   Per lo più certi ribaldi
   fan boccaccia, fanno occhiacci,
gridan sempre contr’amore
ch’è vergogna e disonore;
son d’amore accesi e caldi;
e sa il ciel talor di chi.
                               Vecchio matto...
Che si pensa e che si fa?
                            Ti vo’ dire...
                        Maritaccio...
                        in verità.
   Son pur triste queste femmine!
Quanto mai son triste affé!
   Fan pur ben le semplicette,
le sentite dir: «Che dite?
Non intendo, non comprendo,
non capisco, mi stupisco»;
e san poi tutto benissimo
   Finalmente è verità;
in un tratto perde affatto
nel trattar rozzo ed acerbo;
   Ho nel cuore una fornace
larga, aperta, spalancata.
   Sputa fuoco, ira e rancor,
né potrà mai tregua o pace
spegner fiamma sì arrabbiata.
                             Ce la voglio...
Questa gente impertinente.
Non la voglio, se n’andrà.
                                 Finch’ho fatto...
Finch’ho possa... Si vedrà.

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