La grandezza del mio amore.
Vanne, pugna e vinci, o caro,
e dian fama al nostro affetto
Ma non guasti il crudo acciaro
quell’imagine che in petto
già t’impresse il dio di amor.
Il rigor de le mie stelle
schernirò con la constanza.
Per confonder le mie pene,
già del mal mi fingo un bene,
del timor mi fo speranza.
Io già miro in sì bel giorno
intrecciarsi a le mie chiome
dolci mirti e regi allori.
Quando il ciel mi vuol estinto,
mi prepara amor contenti.
Perdo il regno e perdo il trono;
risarcisce i miei tormenti.
Sommi dei che giusti siete
cadder l’armi. Italia esulta.
Può sicuro il tuo bifolco
trar riposo in mezo al solco,
più nol turba e non l’insulta.
Quell’ardor che ho in petto accolto
lena accrebbe al mio vigor;
per l’acquisto d’un bel volto,
diè le tempre il dio d’amor.
sol concedi al mio languir,
che m’affrettino a morir.
Luci avare, a chi serbate
Pensa l’alma e ancor nol sa.
Son regina e da un vassallo
voglio osequio e non amor.
ne l’audacia del tuo fallo
la baldanza del tuo cuor.
T’ho ceduto, o caro oggetto
più de l’alma e più del cuor.
Ma la forza del mio affetto
sento più nel mio rifiuto,
M’ama Olindo e pur mi cede;
ei mi cede e pur l’adoro.
Ei mi serba e rompe fede;
e un rifiuto al nostro affetto
è di gloria e di martoro.
Ricercando il caro amante
vado errando e stanco i passi.
Ma sol veggio e sol ritrovo...
degli affetti in servitù,
riede in trono e l’ire ammorza.
ravvivar la fiamma spenta,
egli è un fumo che svanisce
e un ardor che non ha forza.
Con lo sguardo e con la spada
pugni invitto e ’l cuor lo sa.
La tua man fa’ che non vada
senza egual la tua beltà.
De lo sdegno e de l’amore
Vendicato e lieto amante,
l’alma e gli occhi io pascerò.
Mie pupille, son pur vostri
i begli ostri di quel labbro,
di quel crine i bei tesori.
Vostri son quegli occhi arcieri,
ove incurva un più bell’arco
fra due ciglia il dio de’ cuori.
se lo sfoga, il fa delitto,
se lo tace, il fa tiranno.
Pende l’alma ancor dubbiosa
tra l’affanno ed il piacer.
Se attristarsi ella non osa,
Dando fine al duolo, a’ guai
Bella man che mi piagasti...
Vaga man che mi legasti..
Dolce ben che già sprezzai...
Caro ben che tanto amai...