della cara germana avea già spinto,
come il tuo cor forse chiedea, ne incolpa,
Che di Euristeo? Che mai ti disse Adrasto?
Euristeo quando il perdi. In un germano
ella cadea ma la difese il cielo,
Volea seguire; e Aminta: «Ah traditore»
qui te appunto attendea. Partir da Tempe
pronti stiano gli abeti a scior dal lido.
tutte in obblio per condannarmi a morte?
che far dovea? Che far potea? Chi mai
Dovea crederlo ogni altro
ti servia di discolpa. Anche i delitti
di un eterno imeneo scior le ritorte,
Regina, io sono il reo, tu sei l’offesa.
non son plebeo, non vil pastor. Ravvisa
genio del loco e della dea presente
Sì, tu mi vedi e pur dovea celarsi
Dovea partir; ma il tuo periglio incolpa.
lascia di esser più reo quando è pentito.
Del Peneo belle figlie...
latte suggea, quando ad Elpino impose
Cintia ancor non avea, da che era nato.
piacer non dee l’amor di Silvio. Ei prenda
e prence obblii ciò che adorò pastore.
Volea di Celia oggi innalzar la sorte;
Pur sia reo, sia innocente,