A te, a te. Così m’impose il dirti
pria che il german qui ti sorprenda.
che mia pena ora sia il suo rigore.
che dir dovrei; perché hai tu attestato
Se in Lituania amor le promettesti,
e chi di voi vittoriosa resta
sin dal ciel lituan teco traesti?
o tu cadrai o qui cader degg’io.
tal lo dichiaro e un re non dee
Non so; un certo giovin forastiero
(Che favellar?) Dunque tu sei...
Sette. (Posa il candeliere in terra)
ha voltato da ver le carriole.
ma poi penso che sei troppo...
ma è un peccato che sii un poco...
in conseguenza è tua la robba.
No, con la tua pietà io non m’assolvo;
(Ancor non lo comprendo).
Figlio! (Vincislao si cava la corona e la vuol porre al figlio)