A te. A te. Così m’impose il dirti
che mia pena ora sia il suo rigore.
tu sei troppo arrabbiata e non t’adulo,
che dir dovrei, perché hai tu attestato
Se in Lituania amor le promettesti.
Non sia contro il mio amor, chiedi, avrai.
e chi di voi vittoriosa resta,
che nessun di noi due abbia la morte.
A noi. (Incominciano la lotta e nessun cade)
che in altro caso io non lo movevo.
Più non resisterai a questo braccio.
sin dal ciel lituan teco traesti?
le lituane spade empier di stragi
(Il malan che mi dia). È vero, è vero. (La saluta)
Non so. Un certo giovin forastiero
Sette. (Posa il candeliero in terra)
alla voce sottile e alla gonna (Con voce finta)
Se dunque esser degg’io il tuo marito,
No, con la tua pietà io non m’assolvo.
(Ancor non lo comprendo).