Se vuoi dar leggi al mondo,
Ti consiglio a far ritorno,
Col piacer che siate miei,
Non amarmi, non pregarmi.
Beltà, che più non piace,
Minor pena di un’alma fedele
Armi ha ’l ciel per gastigar
Parto amante e parto amico,
D’ire armato il braccio forte
D’aspri nodi amor chi cinge
Nel seren di quel sembiante
Grida il sangue e la ferita
Da te parto e parto afflitto,
Sì sì, godi che ’l dolce tuo sposo
Piega umil de’ venti all’onte
L’arte, sì, del ben regnar
Può languir l’ira nel petto
Taccian l’ire di nembi funesti,