a suo piacer amar e disamar,
o saria lieve o non saria dolor.
è troppa tirannia d’ingiusto amor.
la vostra sconoscenza e il mio furor.
Senti, mio cor. Il non saper partir
che ingrato e traditor ancor tu l’ami.
Ah, se il crudel a te mancò di fé,
tu ancor spezzar non puoi gli tuoi legami?
in premio di tua fé; ma di’, che pro,
se cor che sia per te nel sen non ho?
promisi al tuo penar; ma di’, che pro,
se di poterti amar la via non so?
Ritorna con l’aprile al prato il riso;
e torna al tuo bel viso in gioia il core.
Nel prato ride il fiore e il gel si scioglie;
nel cor mancan le doglie e gode amore.
non voglio altra mercé che la sua vita.
perché solo il dolor mi renda ardita.
si perda il mio sperar, non il mio bene.
se nasce il suo goder dalle mie pene.