Metrica: interrogazione
89 tronchi in Aminta Venezia, Pasquali, 1744  (pezzi chiusi) 
   Tanto ei non è crudel
   Amo, peno e so tacer,
sol perché nel mio piacer
   Dia pace al tuo martir,
   Nel sen di una beltà
   e allor trovar potrà
quanto il suo bene crede infedel.
ella ancor lascia di esser crudel.
   Soffri del tuo fallir
chi ’l mio figlio mi svenò.
come il cor non ti mancò.
tra gli ostri a sfavillar.
   Ma il ciel non soffrirà
che a un empio in servitù
       consola il mesto cor.
            bando al rio timor.
per offrirle all’amata beltà.
e di un guardo destino si fa.
sangue chiede il mio dolor.
   Parto. Addio, non vedrò più
   Deggio, o dio, da te partir?
   T’amo, sì, son tutta amor;
e in me sento men rossor. (In atto di partire, Celia è arrestata da Dionisio che si avanza)
   Tornami, o caro, in sen;
   Mi ha vinta il tuo dolor;
   L’uso di un gran dolor

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