sol perché nel mio piacer
quanto il suo bene crede infedel.
ella ancor lascia di esser crudel.
chi ’l mio figlio mi svenò.
come il cor non ti mancò.
tra gli ostri a sfavillar.
che a un empio in servitù
per offrirle all’amata beltà.
e di un guardo destino si fa.
sangue chiede il mio dolor.
più feroce entro del cor.
col piacer del suo furor.
Parto. Addio, non vedrò più
Deggio, o dio, da te partir?
E non posso, o dio, morir;
T’amo, sì, son tutta amor;
il linguaggio del mio cor.
e in me sento men rossor. (In atto di partire, Celia è arrestata da Dionisio che si avanza)
col tuo sangue ammorzerò.
Mi ha vinta il tuo dolor;