Aminta, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 ADRASTO e AMINTA
 
 ADRASTO
 Mio re, dove ti porta
 la cieca doglia? Ove l’affetto? Fuggi
 la fatal reggia; fuggi
220la sdegnata Euridice, ancor non certa
 del suo duolo o non sazia.
 AMINTA
 Perdi, amico, i consigli. È giunto il giorno
 che della sorte mia decida i casi.
 O col pianto o col sangue
225s’ha da placar l’irata sposa; omai
 forz’è ch’io parli. Ho già taciuto assai.
 ADRASTO
 Scegli almeno altro loco
 men sospetto e men noto; ad ogni sguardo
 non ti scoprir. Parlano meglio, allora
230che non han chi gli osservi, i nostri affetti.
 AMINTA
 Caro Adrasto, al tuo zelo,
 nel maggior de’ miei mali, o quanto io deggio!
 Seguo i consigli tuoi. Vanne e là, dove
 nel sordo lido il vicin mar si frange,
235verrai con ciò che possa ad Euridice
 del mio dolor far fede.
 ADRASTO
 Ben risolvesti. Ivi mi attendi.
 AMINTA
                                                        Amico,
 sappi che ogni momento
 moltiplica le morti al mio tormento.
 ADRASTO
 
240   Dia pace al tuo martir,
 dia fine al mio dolor
 il ciel pietoso.
 
    Onde godiamo in sen
 di chi ci fa languir,
245io felice amator,
 tu lieto sposo.