sia la fiamma del tuo cor.
toglie gloria e fa dolor.
vola l’alma al suo tesor.
sei la pace del mio cor».
già contento il cor mi par;
non mi chiedere il perché;
che l’amarne un traditor.
ingannata, anche il suo onor.
vuoi serbar ancor con me.
perché non stanchi il cor
Varia i suoi giri il ciel,
e il mio cor non sa perché. (Casimiro in atto di deporre lo stile sul tavolino, vede il padre nello stesso momento in cui il padre alzando gli occhi vede il figliuolo)
e più accresce il tuo dolor.
idol mio, per te languir.
Vuole il padre ch’io mora; ahi! Che farò?
Ombre squallide, furie di amor,
L’arte, sì, del ben regnar
da me ’l mondo apprenderà.
pene a l’alma, spaventi al pensier.
ma l’orrore si cangi in piacer.
anima senza fé, senza pietà.
Perché con me? Perché tanta empietà?
tempo e sorte, amor e fé.