Sprone al core ed ali al piede
Sull’ali della speme e del desio
Nella prole e nel comando
Veggo già che ai greci legni
E con gli occhi e col pensiero
Il mio core, il genitore,
Amasti in quel cor perfido
Addio, infido, addio per sempre.
Non vo’, se deggio piangere,
Tutto fa nocchiero esperto
Se il tuo amor, (A Clitennestra) se il tuo valor (Ad Achille)
O vincerò d’un perfido, (Ad Ifigenia)
Se mai fiero leon vede assalita
Non ti parlo di mia fede,
Più del cielo e più del fato,
Preparati a svenar e figlia e madre,
Sposa, addio; ma questo, o cara,
Madre diletta, abbracciami.
Erto e scosceso è il colle,
Ah! Che se fossi estinta,