Cari affetti, brillatemi in seno
Spera pur, se la speranza
Parla al cor del suo diletto
Non ti crede, amor, quest’alma.
Non più, begli occhi, in lacrime
O morire o al caro Eumene
Alma, non ti lagnar. Si placherà
Vorrei crederti, o bocca bella,
Tornerò, s’altri non riede,
Pene illustri di un cor generoso,
So che in vedermi a piangere
Va’; le tue colpe obblio;
Sento, amor, che nel mio cor
Non ti doler ch’io parta,
Mi era dolce e caro oggetto
Voglio amar ma non penar.
Lieta pace a questo regno
Per più resistere a un gran dolor,
Dammi vita o dammi morte;
Ciò che ti giura il labbro
Spezza, o core, l’ingiuste ritorte
Vorrei poterti amar, per consolarti.
Da te parto, bel volto sereno