ne’ vostri petti il ferro?
Già vinto è il fiero Goto.
che tronchi il nostro brando
Già vien Elpidia. Or essa
Penda ognun da’ suoi detti.
qual più ti aggrada. Il mio
dal mio cor, da’ miei voti
in cui dal tuo bel labbro,
Cor, ch’è di gloria amante,
Certo premio al più forte
della tua spada a’ lampi,
se ancor fede mi serbi...
vinti gli argini opposti,
vanne... Oimè! Che risolvi,
(Io che Rosmilda uccida?)
sul cielo i miei disastri.
Pensi al regno? È già d’altri;
al fratello? È già estinto;
torniamo. A te, spietata,
stridermi intorno sento...
tutto il coraggio. Il sangue,
crescono e l’ardir cresce
Eh, che il ciel non ti ascolta.
che hai pene a tormentarmi,
che hai ferro ad isvenarmi.
Se vinto è il Goto audace,
Duce invitto de’ Greci...
Eroe maggior di quanti...
mi è noto, o principessa.
un premio a me contrasti.
L’opre tue sono illustri.
Io vinsi e i miei trionfi
Ah, Vitige, se nulla (S’inginocchia)
Così il goto diadema (Sorge)
inique il ciel non sforza.
Quella è l’amata Elpidia.
il mio onor, la mia vita.
più acerbi e quelle piaghe,
Sì, Alarico, amo Ormonte.
il tuo amor più mi offende
Questo è il premio, o Rosmilda,
Miei fidi, entro a Ravenna
Toglimi e figlia e regno;
togli Elpidia al mio amore;
togli Olindo al mio sdegno;
Io chiederei... Ma, Olindo,
Su via, termini alfine (Dà di mano alla spada)
Per mio duol, per tua sorte.
troppo accresce i tormenti
Che linguaggio è mai questo?
Non più, mio caro Olindo,
E tu soffrir che ad altri
questo crin, questo seno...
Tal ti ritrovo, o figlia?
Perché vuoi ch’io t’inganni?
che al tuo rival dia morte.
il consiglia, il fomenta;
onde tu l’ hai ristretta,
dell’opra? E Belisario...
Che più? Rendi quel ferro.
spada che in mille rischi
fra gli applausi e le glorie.
poter... Oimè, che il pianto...
Sì, piangi... Inutil pianto
Bella Elpidia... Al mio sguardo,
mi ha forse il mio tormento
No, che non sei più desso.
Se sdegni il mio rifiuto,
Tu mi amasti, io ti amai.
Ne ho pietà. Che più chiedi?
Prima ch’io mora, almeno...
e s’io, qual son, potessi
Perché? S’errai, fu il zelo...
Presto vedrai ciò che opra
Son vinto, è ver. La sorte
S’Elpidia è mia, ben posso
Quel sospiro e quel pianto