Tutto il sangue, che t’empie le vene,
vo’ ch’estingua l’acceso mio sdegno.
Una parte ne bea la mia spada;
ma pria l’altra dagl’occhi ti cada
su l’eccidio de l’arso tuo regno.
S’ei nemico ti siegue in catene,
darò pace al geloso furor.
Ma s’ei viene rival del mio amore,
per levar da quel core la spene
trar saprò da quel petto quel cor.
Piangi, o core. Tu sei senza spene;
e con essa tu perdi il tuo bene
ma lo perdi per esser crudel.
Più ti piace, perché più ti lice,
il tormento di amante infelice
che il contento di sposo fedel.