fendean le prore achee l’onda tranquilla;
Così vi fosse Ifigenia, mia bella
Ifigenia sposa d’Achille? Ed io
che al funesto imeneo le faci appresta,
Onde il tuo duol? Del grande Atreo tu figlio,
con l’imeneo de la real tua figlia
verrò, d’Ifigenia sposo più degno.
d’Argo attendendo Ifigenia promessa.
Lo feci e il dovea far; né son tuo servo.
Elena resti e Ifigenia non mora.
cagion di sdegno? Io d’esser rea non credo.
Tu rea non sei; ma sventurato io sono.
Ora ad Ifigenia diasi il tuo core.
e poscia Ifigenia sarà d’Achille.
in Achille l’eroe. Fuggi ora in esso
(Ben poc’anzi il temea l’alma oltraggiata).
n’avea tratte il suo cenno.
il re commesso avea l’infausto avviso,
sollecita esser dee. La impone il padre;
Tropp’oltre, Ifigenia, ti porta il duolo;
Fu Ifigenia?... Fu Achille?...
sciorre d’Ifigenia col fiero Achille.
Il tempio e l’ara all’imeneo s’appresta.
Delusa è Ifigenia. Medita ad Argo
e sola al tempio Ifigenia s’attende.
dell’ingannata Ifigenia previeni
perduta è Ifigenia. Verran fra poco
che mora Ifigenia. Chi può salvarla,
al tempio, all’imeneo, la regal destra.
questo non attendea fiero comando
l’ombra d’Ifigenia d’Ilio il terrore,
d’Ifigenia il destino e la sua fuga,
Duci, fermate. Ifigenia ven prega.
d’Ifigenia vivrà gran parte. L’altra
Salvarmi egli volea. Nol volle il fato.
Eolo, scatena gli austri più feroci;
d’Ifigenia. Grida, minaccia, freme.
è viva Ifigenia? Vive mia figlia?
Vive tua figlia. Ifigenia morendo,
placò la dea; l’aure ci rese amiche.
Ifigenia morì. Vive tua figlia.
di carni e d’ossa il bel corporeo velo
Tutto fremea nel tempio. Achille e i Greci
l’ebbe da Teseo e Ifigenia chiamolla.
ch’ella perir dovea, quando col nome
d’Ifigenia fosse svelato a’ Greci
questa è l’Ifigenia dal ciel richiesta».
Or tremi Priamo e la superba reggia.