Ben mi volea maravigliar che tanto
 
al certo offrir non ci potea la sorte.
 
la folle idea che a vaneggiar gli guida.
 
(Dulcinea, non temere. Ho il cor guernito
 
l’idea del garbo e della gentilezza
 
incomparabil Dulcinea, se il fato
 
(Perdona, Dulcinea, l’è complimento).
 
se reo son io del tuo dolor, discenda
 
a pigliar corpo a un tempo e voce aerea
 
con Dulcinea, ch’è la tua stella Fosforo,
 
Questo è quel tanto che dovea concludere;
 
Mia Dulcinea, son fido. Don Merlino,
 
Il terzo lustro avea compiuto appena
 
in questo lo tenea per mentitore.
 
che lo credea rival, d’ira si accese
 
Dulcinea lo comanda; e tanto basta.
 
t’ebbe pietà; non avea Sancio appena
 
E reo mi debbo far, se reo non sono?
 
lo spacci effetto reo del mio consiglio?
 
distinguer non sapea l’originale.
 
o non avea l’amor di Sancio Panza.
 
a onor di Dulcinea. Che bella prova
 
perché pel mio padron potea crepare.
 
come tu sei, potea seguir di peggio.
 
d’un così grand’eroe sa ben punire;
 
Sarian poche per me, se fosser cento.
 
Sarian pochi per lei, se fosser cento.