Scipione nelle Spagne, Barcellona, Figueró, [1710]

 SCENA XII
 
 LUCEIO
 
 LUCEIO
 O fede? O gratitudine? O amistade?
 Con qual impeto a’ danni
 del misero amor mio tutte vi uniste?
 Pur non bastava. Il core
960doveasi armar contra il mio core istesso
 e farsi suo carnefice e tiranno.
 Per me sarà un rivale
 possessor del mio ben? Per me sia tratto,
 quasi vittima a l’ara, il mio bel nume?
965E potrò farlo? E lo promisi? E vivo?
 E del povero cor non ho pietade?
 O fede! O gratitudine! O amistade!
 
    Infedele, crudele ed ingrato
 mi dirà quel labbro amato
970e d’amor ne piagnerà.
 
    Ma pensando che fui generoso,
 troverò qualche riposo
 e la gloria il soffrirà.