Scipione nelle Spagne, Barcellona, Figueró, [1710]

 SCENA II
 
 SCIPIONE, CARDENIO e LUCEIO
 
 SCIPIONE
 Vieni, Tersandro. Il prence
 eccoti in libertà. Serbai la fede
620e due cori aquistai con un sol dono.
 LUCEIO
 E se libero egli è, tuo amico io sono.
 CARDENIO
 Generoso Tersandro,
 sol tua virtude a mio favor ti mosse.
 Io per te nulla oprai né di quel volto
625vestiggio alcun tengo ne l’alma impresso.
 LUCEIO
 A te anche ignoto era Luceio istesso.
 Io seco ognor pugnai.
 Quanto feci in tuo pro vien dal tuo merto.
 Chi ha sangue e petto ispano
630non dovea tollerar fra’ ceppi avvinto
 te, de l’ispano regno,
 per fede e per valor, fregio e sostegno.
 SCIPIONE
 Cor non trovai de l’amor mio più degno.