Scipione nelle Spagne, Barcellona, Figueró, [1710]

 SCENA VIII
 
 LUCEIO
 
 LUCEIO
285Gran virtude ha Scipione,
 gran beltà Sofonisba. E quella e questa
 mia speranza diviene e mio terrore.
 Temo che quella ceda a un sì bel volto;
 temo che a questa piaccia un sì gran merto.
290Già fra’ miei voti incerto
 vorrei questo men grande e pur mi giova,
 vorrei quello men vago e pur mi piace.
 Ma che? Dove è virtù, lunge la tema,
 che amor di nobil alme
295forze accresce a virtude e non le scema.
 
    Ritenga la virtù
 gli affetti in servitù,
 in fede la costanza e son contento.
 
    Sì nobile rival,
300beltà così leal
 di conforto mi sia, non di spavento.