Scipione nelle Spagne, Barcellona, Figueró, [1710]

 SCENA PRIMA
 
 SCIPIONE, MARZIO, seguito di littori, di soldati romani, di schiavi
 
 SCIPIONE
 Duci, nel suolo ispano
 vinta è Cartago e di un sol giorno è ’l frutto
 sì grande aquisto. Appena
 l’altra, del nostro impero emula antica,
5Cartago il crederà. Seco ne trema
 l’Affrica, ond’ella è cinta; e ’l valor nostro,
 già fra quanti ella chiude, è ’l suo gran mostro.
 MARZIO
 Che a le leggi di Roma
 abbia il mondo a servir scritto è ne’ fati.
10Signor, la tua virtude
 ne affretta il corso. In sì verd’anni oprasti
 tai cose e tante...
 SCIPIONE
                                 Oprolle
 col zelo mio, col braccio vostro, il grande
 genio di Roma. A lui de l’opra il merto,
15a noi l’uso ne resti.
 Marzio, tua cura intanto
 sia la turba cattiva. Avvinti e domi
 vegga Cartago i suoi. Roma li vegga.
 Quella in suo disonor. Questa in suo fasto.
20Gli altri sien custoditi
 più in ostaggio che in odio; il lor riscatto
 sarà per voi, forti guerrieri, un nuovo
 premio della fatica e del trionfo.
 MARZIO
 Grande hai la fama ed hai più grande il core.
 SCIPIONE
25(Ma fra le glorie il fe’ suo schiavo amore).