Sesostri re di Egitto (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VIII
 
 ARTENICE e SESOSTRI
 
 ARTENICE
 Sesostri, anima mia, così ti trovo?
 Così ti perdo? È questo
1090il dolce nodo, il lieto amor che unirci
 ambo dovea? Per me tu a morte? Ah, questa
 è la pena più ria,
 che tu vada a morire
 e a morire così per colpa mia.
 SESOSTRI
1095Mio ben, non ti doler. Celami un pianto
 che mi fa più infelice.
 Vivi, vivi contenta i giorni tuoi;
 e se m’odon gli dei
 e se tanto può amor, vivi anche i miei.
 ARTENICE
1100Io senza te vivrei?
 SESOSTRI
 Ten prego, o cara; e s’egli è ver che mi ami,
 in questo che t’imprimo
 su la destra fedel bacio amoroso,
 prendi ’l mio spirto e il custodisci in seno.
 ARTENICE
1105Oh dio! Non più. Sento che il cor vien meno.
 SESOSTRI
 Addio, Artenice.
 ARTENICE
                                 E tal mi lasci? E al tuo
 carnefice mi lasci?
 SESOSTRI
                                     Or che in te vive
 l’anima di Sesostri,
 prendi forza da lei. Vendichi un colpo
1110la tua patria, il tuo amor, la morte mia;
 ma se questa vendetta
 tuo periglio mai fia, lascia agli dei
 tutto il supplizio di quell’alma indegna
 e tu ad Amasi vivi e seco regna.
 ARTENICE
1115Va’ pur. Ben tosto ombra fedele al fianco
 negli Elisi m’avrai.
 SESOSTRI
 No, vivi. Ancor ten prego e in te conserva
 la più cara metà della mia vita.
 In sì fatal partita,
1120questo è il solo piacer che spero e chiedo.
 Vivi per me.
 ARTENICE
                          Crudele!
 Come priva di te viver poss’io?
 SESOSTRI
 Se non puoi col tuo cor, vivi col mio.
 Consolami.
 ARTENICE
                        Vivrò.
 SESOSTRI
                                      Cara Artenice,
1125più non ho che bramar. Moro felice.
 
    Lascia ch’io senta almeno
 qual vive nel tuo seno
 quel cor che vi passò col bacio mio.
 
    Or che tu il serbi, o cara,
1130con sì geloso amor,
 ti do con men dolor l’ultimo addio.