Sesostri re di Egitto (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 ARGOMENTO
 
    L’anno del mondo 3382 Aprio, re di Egitto, fu ucciso in una sollevazione da Amasi, suo primo ministro, insieme con cinque figliuoli. Sesostri, che di questi era il minore, fu fortunatamente salvato da Fanete, suo fidatissimo, insieme con la spada del re suo padre, e nascostamente allevato lontano dalla reggia e da Menfi, senza che, fatto poi adulto, sapesse egli medesimo la sua real condizione. Regnò lungo tempo Amasi, temuto ma non amato da’ popoli, e procurò tutti i mezzi per avere in moglie la regina Nirocri, rimasta vedova di Aprio; ma nessun’arte giovolli, né di lusinga né di minaccia, per ottenerne le nozze, a riguardo dell’odio ch’essa aveva giustamente contro di lui conceputo.
    Innanziché questi avesse occupata la tirannide, aveva data promessa ad una certa Ladice, nobile egiziana ma non di Menfi, e con tale speranza ne aveva ottenuto un figliuolo per nome Osiride, poco prima della sua ribellione. Giunto a regnar su l’Egitto, scrisse a Ladice che non dovesse portarsi in Menfi e che anzi più se ne allontanasse educando il figliuolo, non potendo egli peraltro serbarle la sua promessa, mentre la necessità della sua presente fortuna l’obbligava a pensar a Nitocri ed a non curar più di lei. Dopo il giro di molti anni venne a morte Ladice; e innanzi di morire scrisse una lettera ad Amasi, pregandolo che almeno avesse a cuore il figliuolo Osiride, il quale fu da lei confidato ad un tal Canopo, aio del fanciullo e notissimo al tiranno, consegnandogli inoltre l’anello matrimoniale, datole da questo in fede di sua promessa. Di tutto ciò fu avvisato Fanete che teneva spie fedelissime di quanto passava; e fatto venire lo sconosciuto Sesostri in una sua casa di villa presso di Menfi, lo persuase ad aspettare in un certo sito il figliuolo di Amasi e ad ucciderlo insieme con Canopo che, lasciato per morto, sopravvisse alle sue ferite ed ebbe campo di presentarsi ad Amasi e di scoprire l’inganno. Intanto Sesostri tolse al morto Osiride l’anello e la lettera di Ladice e, col consiglio di Fanete, si presentò al tiranno e gli fe’ credere di esser Osiride suo figliuolo e, col testimonio della spada di Aprio, di aver ucciso Sesostri. Nel suo breve soggiorno presso Fanete, innamorossi di Artenice, figliuola di lui e che ancor bambina era stata destinata sua sposa. Questa vicendevolmente s’innamorò di esso, in tempo che anche il tiranno, stanco dalle ripulse di Nitocri, rivolse ad Artenice il suo affetto onde poi, violentemente trattala nella reggia, pensava di farla moglie e regina. Il rimanente s’intende dalla tessitura del dramma, il cui storico argomento è preso da Erodoto nel libro II. A ciò ch’è verisimile ed invenzione somministrò qualche parte d’idea un moderno tragico francese, cioè il signor de Lagrange nella sua tragedia intitolata Amasi re di Egitto.
    La scena si rappresenta in Menfi, reggia dell’Egitto, e ne’ suoi contorni.