Sesostri re di Egitto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1709

 SCENA XIII
 
 SESOSTRI tra le guardie e li suddetti
 
 SESOSTRI
 
    Son costante e non paventa
1220l’alma mia catene e morte.
 
    Può ben far la tirannia
 che felice io più non sia
 ma non già ch’io non sia forte.
 
 AMASI
 Così al giudice un reo?
 SESOSTRI
1225Così al tiranno un re.
 AMASI
 Ma serva il re al tiranno.
 Tutta la tua costanza,
 tutta la tua fortezza
 a fronte di due pene or qui si vegga.
1230L’una fia ’l tuo morir, l’altra Artenice,
 mia sposa su quel trono, e fia la prima.
 ARTENICE
 Ciò non fia mai.
 SESOSTRI
                                 Taci, Artenice. Vanne.
 China al destin la fronte; e l’empio temi.
 ARTENICE
 Viva almen l’infelice.
 AMASI
                                         Eh! Vieni al soglio.
1235Vo’ le tue nozze e la sua morte io voglio. (La prende per mano)
 ARTENICE
 Forza crudel!
 SESOSTRI
                           Vanne, mia cara.
 ARTENICE
                                                            (O dei!)
 AMASI
 Vieni. Regina e sposa mia tu sei. (Va con Artenice sul trono)
 SESOSTRI
 Perché, perché s’indugia il morir mio?
 AMASI
 Morrai, fellon. Là s’incateni. (Sesostri è legato alla statua dell’Odio)
 ARTENICE
                                                       O dio!
 AMASI
1240Or cada.
 SESOSTRI
                   Il colpo attendo e non lo temo.
 AMASI
 Ma il braccio temerai ch’è tuo omicida.
 A me tosto Nitocri.
 ARTENICE
 A che la chiami?
 AMASI
                                 Essa il suo figlio uccida.
 SESOSTRI
 (O barbarie!)
 ARTENICE
                            (O impietà!)
 AMASI
                                                      Se a lei ti scuopri, (A Sesostri)
1245teco morrà la madre; e se tu parli, (Ad Artenice)
 per te de l’ire mie fia reo Fanete.
 SESOSTRI
 Numi, numi d’Egitto, e voi tacete?