Sesostri re di Egitto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1709

 SCENA IV
 
 AMASI ed ORGONTE
 
 ORGONTE
 Signor, su l’orme tue...
 AMASI
                                            Che rechi, Orgonte?
 Parte di voi le sia di scorta in Menfi. (Alle guardie)
 ORGONTE
140Non lunge al suol trafitto
 vidi nobil garzon.
 AMASI
                                   Lo ravvisasti?
 ORGONTE
 No, ma ’l sembiante e ’l non volgare ammanto
 d’alto affar lo dimostra.
 Non lunge, anch’ei ferito, il passo infermo
145uomo traea di già matura etade.
 AMASI
 E palesò qual fosse?
 ORGONTE
 Mel tacque e di te chiese.
 AMASI
 Venga a la reggia. Ivi udirò i suoi casi.
 Già corro ove mi chiama
150voto miglior. Tu vanne al tempio e intendi
 quale impetrò dubbia risposta e vana
 da’ numi suoi la credula Nitocri.
 ORGONTE
 (Iniquo). Ubbidirò.
 AMASI
                                       Nume maggiore
 di quel bel che desio non ha ’l mio core.
 
155   Mio nume sol chiamo
 la bella che bramo
 e ’l solo idol mio
 è un volto adorato.
 
    E pago il desio
160di luci sì belle,
 non cura altre stelle,
 non crede altro fato.