Astarto (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XI
 
 ELISA e poi CLEARCO
 
 ELISA
 Che strano amor! Ma sugli affetti altrui
 a che vaneggi, Elisa?
1375Troppo ti resta a ragionar sui tuoi.
 CLEARCO
 (Vederla e non amarla, o cor, non puoi).
 ELISA
 Vieni, vieni, o Clearco, e rassicura
 un’alma combattuta
 da speme, da timor, d’odio e d’affetto.
1380Mostrami ’l mio nimico;
 e rendimi ’l mio amante. Obblio già tutte
 le andate offese; inganni,
 spergiuri, fellonie, tutto perdono;
 e l’Elisa ch’io fui per te ancor sono.
 CLEARCO
1385Tanto ti preme Astarto?
 ELISA
 Pende dalla sua morte il mio riposo.
 CLEARCO
 Misero!
 ELISA
                  Eh, me lo addita,
 per prova di tua fé, con men di orrore.
 CLEARCO
 Servasi, o mia regina, al tuo furore.
1390Già su l’orlo del labbro
 spinto è il nome fatal.
 ELISA
                                          Caro Clearco!
 CLEARCO
 Ma svelarlo non basti. A’ piedi tuoi
 questo temuto tuo rival superbo
 traggasi domo. In mio poter lo serbo.
 ELISA
1395Oh cieli! E sarà vero
 ch’io dovrò sì gran bene a man sì cara?
 CLEARCO
 Sì, ma pria di un favor...
 ELISA
                                               Clearco, chiedi
 libertà, genitor, grandezza, affetto,
 tutto prometto. Abbilo in premio e in dono.
1400Che vuoi? Qual è il tuo voto?
 CLEARCO
                                                       Il suo perdono.
 ELISA
 Per Astarto?
 CLEARCO
                          E vi aggiungi anche il tuo amore.
 Te ne prega Clearco.
 ELISA
                                        Ah traditore!
 CLEARCO
 Dimmi qual vuoi. Chiamami ingrato, iniquo.
 Dal regno e, se non basta,
1405scacciami dal tuo core, odiami e resti
 della pura mia fiamma
 la memoria perduta e il nome spento;
 ma sia Astarto tuo sposo e son contento.
 ELISA
 Tu mi amasti? Tu mai? No, non è vero.
1410Amasti più di Elisa il suo nimico
 e più dell’amor mio la mia rovina.
 Perfido!...
 CLEARCO
                      Cari sdegni!
 ELISA
                                               Ah, forse prova
 tu fai della mia fede e ti compiaci
 del mio furor. Clearco, anima mia...
 CLEARCO
1415No, taci; un sì gran bene
 non vuol Clearco; ei vuol vendette e sdegni.
 Teco sol viva Astarto e teco regni.
 ELISA
 Viverà. Regnerà. Sol per tua pena
 la grazia avrai. Gli darò letto e trono.
1420Vuoi più? L’amerò ancor, se vuoi ch’io l’ami.
 Ma nel momento istesso
 ch’ei giungerà al possesso
 del talamo e del core,
 tu morrai, traditore.
 CLEARCO
1425Io morirò; ma teco viva Astarto.
 ELISA
 (L’empio non si sgomenta
 né impallidisce pur!) Che più? S’adempia
 il tuo voto ed il mio. Guidami ’l prence.
 CLEARCO
 Prima si appresti all’imeneo la reggia.
1430(Così servo a Fenicio).
 ELISA
 E per l’atrio real tu a me lo guida
 ma solo e non veduto. In lui lo sguardo
 si appaghi almen, pria che la man lo elegga
 suo regnante e suo sposo.
 CLEARCO
1435Ti piacerà quanto ti piacqui anch’io.
 ELISA
 Più il tuo piacer non è ragion del mio.
 CLEARCO
 E s’ei simile al mio spieghi ’l sembiante?
 ELISA
 Non m’abbia sposa e non mi speri amante.
 CLEARCO
 
    Non tanto sdegno, no,
1440nume adorato,
 che per odiar così
 non è quel core.
 
    Amore lo formò
 meno spietato;
1445né a chi ben ama un dì
 mai manca amore.