Astarto (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IX
 
 CLEARCO, FENICIO, NINO e AGENORE
 
 CLEARCO
 Principi, un grand’esempio
270non son io di miseria e di dolore?
 AGENORE
 Chi ad Elisa poté mancar di fede
 non attenda da me ch’odio ed orrore. (Si parte)
 CLEARCO
 Sempre s’insulta all’infelice. Io Nino
 spero più giusto in sorte sì tiranna.
 NINO
275Complice è dell’error chi nol condanna. (Si parte)
 CLEARCO
 Vanne, turba infedele;
 fortuna mi ti diede e mi ti toglie.
 Ma non mi tolga il genitor.
 FENICIO
                                                   Clearco,
 al tuo carcer ti affretta.
 CLEARCO
                                            Elisa, oh dio!...
 FENICIO
280Ivi ’l soglio, ivi ’l letto a te destina;
 né tragge al disonor man di regina.
 CLEARCO
 
    Stelle ingrate,
 sfortunato voi mi fate
 ma non son però infedele.
 
285   No, non è per colpa mia
 ma per vostra tirannia
 che il mio ben mi sia crudele.