Astarto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708

 SCENA XIX
 
 FENICIO e GERONZIO con soldati e li suddetti
 
 FENICIO
1530Non regna altri che Astarto.
 ELISA
                                                     Oh ciel! Che veggio?
 NINO
 Non temer, son tuo scudo.
 GERONZIO
 Mal si difende una ragione ingiusta.
 ELISA
 Anche Geronzio a me ribello?
 GERONZIO
                                                        Anch’esso
 ha in Astarto il suo re.
 ELISA
                                           Perfidi, andate.
1535Al vostro re servite.
 Io non son che tiranna. Ei venga e regni.
 FENICIO
 Verrà ma del tuo fallo...
 ELISA
 Mi punisca chi è re, non chi è vassallo.
 Ei venga e regni. Ov’è? Perché si asconde?
1540Così lo sostenete? A me si mostri.
 Cercatelo; ma udite, il troverete
 cadavero infelice,
 squarciato il sen da cento piaghe.
 FENICIO
                                                               O dio!
 ELISA
 Ed il cenno mortal fu cenno mio.
 FENICIO
1545Ucciso è Astarto?
 ELISA
                                  Il grande arcano io seppi
 da chi tu lo fidasti. Astarto è morto.
 Non mi ubbidisti tu?
 NINO
                                          Sì. (Non intendo).
 GERONZIO
 Inorridisco e tremo.
 ELISA
 Questo è ’l re che vantate e ch’io non temo.
 FENICIO
1550Morì Clearco, ah! non più tale. Astarto,
 Astarto in lui morì.
 SIDONIA
                                      Morì Clearco?
 ELISA
 Come! Clearco! Parla.
 FENICIO
                                          E ancor t’infingi?
 Vanne, crudel. Trionfa.
 Iniqua, ami Clearco e Astarto uccidi?
 ELISA
1555Astarto il tuo Clearco?
 FENICIO
                                           Or che ’l perdei,
 qual frutto aver potrei da una menzogna?
 A che vantar mio re chi è senza vita?
 Perché negarmi padre a un figlio estinto?
 Questo è duol di vassallo e non di padre;
1560e in lui pianger degg’io
 il figlio di Abdastarto e non il mio.
 ELISA
 (Che intesi mai! Ma chi sarà l’ucciso?)
 SIDONIA
 Empio, e tu l’uccidesti? (A Nino)
 NINO
 (Peni l’ingrata). Era di Elisa il cenno.
 ELISA
1565Ma ’l mio cenno non volle
 morto Clearco! (Piano a Nino)
 NINO
                               Ei vive. (Piano ad Elisa)
 ELISA
 E se vive il mio ben, nulla si tema.
 SIDONIA
 Un gran duol più non taccia.
 ELISA
 Sidonia.
 SIDONIA
                   In questo pianto
1570vedi, Elisa, il mio amore. Amai Clearco
 e, per amarlo sola, a te lo finsi,
 col foglio che credesti a me diretto,
 infedele ed ingrato.
 ELISA
 Perfida!
 SIDONIA
                   Ah piangi meco e piangi, o cruda,
1575un amante leale;
 e perché maggior pena in te si desti,
 pensa che tu, crudel, tu l’uccidesti.
 FENICIO
 Ma non l’abbia l’iniqua
 impunemente ucciso.
1580Geronzio, a la vendetta.
 GERONZIO
 Cada l’indegna.
 ELISA
                                Nino.
 NINO
 Più non si taccia. Odi, Fenicio...
 FENICIO
                                                            E cada
 con la rea del comando anche il ministro.
 NINO
 Astarto... Udite...
 FENICIO
                                  È morto; e voi morrete.
 ELISA
1585Vive...
 FENICIO
               Ma prima uccisa
 mora costei.