Astarto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708

 SCENA XV
 
 NINO con guardie e li suddetti
 
 NINO
 (Sul german di Sidonia il mortal colpo?)
 AGENORE
 Non fia dunque Clearco?
 CLEARCO
1490No, Clearco non fia sposo di Elisa.
 NINO
 (L’amore e l’amistà mi fan rubello).
 AGENORE
 La fede accetto. Andiam.
 NINO
                                                Prence, rimanti. (Ad Agenore)
 AGENORE
 Perdona. Uopo maggior mi chiama altrove.
 NINO
 L’uopo maggior sia l’ubbidire Elisa.
1495Essa meco ti vuole.
 AGENORE
 Teco? (Che far degg’io?)
 CLEARCO
 L’indugio è colpa, ove reale è ’l cenno.
 AGENORE
 Ti seguo. E tu rammenta...
 CLEARCO
 Lo so, che in sen di Elisa e nel suo trono
1500Clearco non vedrai. (Quel più non sono).
 AGENORE
 
    Se tu m’inganni,
 più fiera in me sarà la gelosia.
 
    Ed a’ tuoi danni
 l’ira si accenderà ne l’alma mia.