Astarto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708

 SCENA V
 
 FENICIO e CLEARCO
 
 FENICIO
 Ah Clearco, Clearco!
 Io ti perdo, io ti uccido, o parli o taccia.
 CLEARCO
 Come! Sia noto Astarto e salvo io sono.
 FENICIO
1155Quando noto egli fia, non se’ più salvo.
 CLEARCO
 Perché tu taci, Elisa
 vuol la mia morte.
 FENICIO
                                    E la vorrà, s’io parlo.
 CLEARCO
 In Astarto sol vive il suo nemico.
 FENICIO
 E nel rischio di lui tema Clearco.
 CLEARCO
1160Qual favellar? Nulla comprendo, o padre.
 FENICIO
 Questo, questo è l’arcano;
 e sinché nol comprendi, io ti son padre.
 CLEARCO
 Del fatale momento
 non ci abusiam. Dammi il tuo arcano in dono.
1165Salvami, o genitor. Tuo figlio io sono.
 FENICIO
 (Dura necessità!) Parlo e in udirmi
 l’amor tuo inorridisca.
 CLEARCO
 Amar la sua regina è sì gran colpa
 nel figlio di Fenicio?
 FENICIO
1170No, ma in quel di Abdastarto amar Elisa
 è ’l sommo de’ misfatti e de’ più rei.
 CLEARCO
 In... quel...
 FENICIO
                       Sì, di Abdastarto; e tu lo sei.
 CLEARCO
 Che? Non son io tuo figlio?
 FENICIO
 In te onoro il mio re.
 CLEARCO
                                         Non son Clearco?
 FENICIO
1175Vive in te Astarto.
 CLEARCO
                                    O dei! Ma come e quando?
 FENICIO
 Alor che un empio fasto
 tolse al tuo genitor vita  e corona,
 io ti serbai che ancor vagivi in fasce.
 Ti allevai qual mia prole e ’l ciel vi arrise,
1180il cielo che poc’anzi
 mi avea rapito in pari etade un figlio.
 CLEARCO
 Chi teco alor fu de l’inganno a parte?
 FENICIO
 Nessun. Primo lo taccia
 chi non vuol che si sveli un grande arcano.
 CLEARCO
1185E a te si crederà che Astarto io sia?
 FENICIO
 Un che ricusa un figlio, e un sì gran figlio,
 si può creder più padre?
 CLEARCO
 Padre anzi più si crede,
 quando figlio il ricusa e re lo acquista.
 FENICIO
1190Io re ti acquisterei col dirti Astarto?
 E col dirlo, or che Elisa
 in lui teme, in lui cerca il suo nemico?
 E se fossi mio figlio e re ti amassi,
 dimmi, per qual consiglio
1195condannato in te avrei l’amor di Elisa?
 A che in lei contrastar quel di Clearco?
 Ne l’odio di Fenicio
 riconosciti, Astarto. Odi il tuo sangue,
 se al mio dir non dai fede. Odi il tuo onore.
1200Odi l’ombra paterna
 che sanguinosa ancor, perché negletta,
 di riposo ti priega e di vendetta.
 CLEARCO
 Vendetta? E contro Elisa? Ah! Per pietade
 sii mio padre, o Fenicio, e ’l sii per sempre.
 FENICIO
1205Vergogna, Astarto, per un basso affetto
 rinunziare al tuo sangue, a la tua gloria.
 Vergogna, più del padre
 amar ne l’empia figlia il parricida.
 Su, col real tuo grado
1210prendi affetti più eccelsi;
 né si lasci sedur da un vile amore
 la tua ragion, la tua virtù, il tuo onore.
 CLEARCO
 Ma che dirò di Astarto a la regina?
 FENICIO
 Prendi tempo, arte adopra e la lusinga.
 CLEARCO
1215Tu, se resti prigion...
 FENICIO
                                         De’ casi miei
 non ti prenda timor. Fa’ ciò che dei.
 CLEARCO
 Vien la regina. Ahi vista!