Astarto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708

 SCENA IV
 
 CLEARCO, GERONZIO e li suddetti
 
 GERONZIO
 Ecco il duce.
 ELISA
                          Clearco,
 col tacermi costui ciò che non deve,
1135vuol la sua morte e vuol la tua. In Astarto
 cerco un ribel. L’arcano,
 che il suddito fellon tace al sovrano,
 l’amante genitor non taccia al figlio.
 Seco ti lascio. Io tornerò ma in brieve;
1140e se alor contumaci
 ne la vostra perfidia ancor sarete,
 sul mio capo vel giuro, ambi morrete.
 
    Ammutisci? Impallidisci? (A Fenicio)
 Tu che hai fé? Tu che hai costanza?
1145Vedi, vedi
 se ho ’l poter di spaventarti.
 
    E tu, indegno, nel mio sdegno (A Clearco)
 non paventi? Qual speranza?
 Se ho ragion per minacciarti,
1150credi, credi,
 ho anche cor per non amarti.