Astarto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708

 SCENA II
 
 ELISA e li suddetti
 
 ELISA
 (Udir mi giovi inosservata).
 GERONZIO
                                                      E come,
 
    come potesti, di’,
1065empio, tradir così
 la tua regnante?
 
    Ma in braccio a ria vendetta
 il tuo supplizio aspetta,
 alma incostante.
 
 ELISA
1070(Che nobil cor!) Geronzio, in te si onori
 il più fido vassallo.
 GERONZIO
 Non è ancor pago il zelo,
 se non veggo il tuo soglio
 del sangue più fellon spruzzato e tinto.
1075È pietà con gl’iniqui esser crudele.
 Intendi? (A Fenicio)
 FENICIO
                     Intendo, sì.
 ELISA
                                            (Quanto è fedele!)
 Odi. A me qui Clearco. (Piano a Geronzio)
 GERONZIO
 Ubbidirò.
 ELISA
                      Ma nuovi cenni attendi
 pria di espor quell’iniquo al mio sembiante.
 GERONZIO
 
1080   Come potesti, di’,
 empio, tradir così
 la tua regnante?