Astarto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708

 SCENA X
 
 ELISA, CLEARCO, SIDONIA, NINO
 
 ELISA
 Giura adesso che Astarto è nome ignoto
 e ziffre de la frode i fogli suoi.
 CLEARCO
 Che dir poss’io, se reo mi fan gli dei?
 ELISA
 Menti. Un ingrato, un traditor tu sei.
 NINO
870Di certa reità scusa non s’ode. (Ad Elisa)
 ELISA
 Guardie, a voi lo consegno.
 SIDONIA
 E de le pene sue fia la più giusta
 ch’ei perda i doni tuoi.
 CLEARCO
 Tu pur contra Clearco.
 SIDONIA
875Condanno il tradimento.
 CLEARCO
 Come! A te qui non venni?... (A Sidonia)
 ELISA
                                                        E questa è colpa.
 CLEARCO
 Le congiure non dissi?... (A Sidonia)
 ELISA
 Per serbar chi ti piacque.
 CLEARCO
 Non ti parlai?... (A Sidonia)
 ELISA
                                 Lo so, di amor, di fede.
 SIDONIA
880(Nel suo furor la gelosia si vede).
 NINO
 Se ’l soffri, il fai più audace.
 ELISA
 Di mia bontà mi pento. Al letto, al trono,
 senti, sleal, sceglier saprò ben io
 altro sposo, altro re.
 SIDONIA
                                       (Clearco è mio).
 CLEARCO
885Regina... (Elisa non ascolta Clearco) Il ciel m’ascolti. Io son tradito.
 Agenore, Sidonia, Nino, il padre,
 tutti son mie sciagure e sembran tutti
 miei falli e accuse mie. L’unico errore
 di quest’alma fedele
890è che tu la condanni. E pur Clearco
 di sì enorme viltà reo non si sente;
 e ’l suo povero cor supplice chiede
 di poter dire al tuo ch’egli è innocente.
 ELISA
 Ingannarmi potrei? (A Nino e Sidonia)
 NINO
895Sedotto è ’l tuo rigor da la clemenza.
 SIDONIA
 E questa è cieca, ove la regga amore.
 ELISA
 Vattene. Ingrato sei. Sei traditore.
 CLEARCO
 
    Se vuoi che in pace io mora,
 non dirmi traditor,
900non dirmi ingrato.
 
    Misero dimmi; e alora
 perdono al tuo rigor;
 e sol del mio dolor
 incolpo il fato.