Astarto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708

 SCENA IV
 
 CLEARCO e poi ELISA
 
 CLEARCO
 Fronda a due venti esposta, onda a due nembi
 di te, misero core,
 è meno combattuta, è men percossa.
705La natura, l’amore
 ti tragge, ti rispigne. Ove salvarti,
 ove perir risolvi?
 Che fai? Su, fra due mali
 temasi il più vicin. Dal rio periglio
710l’amante or salvi Elisa.
 Al padre poi sarà difesa il figlio.
 ELISA
 (Qui l’empio).
 CLEARCO
                              Mia regina, omai le tede
 son de’ nostri imenei...
 ELISA
                                             Perfido, ancora
 ti presenti a’ miei lumi e la mia tenti
715offesa sofferenza?
 CLEARCO
 Qual nuovo error?...
 ELISA
                                       Degl’imenei sien tosto
 spente le tede; o solo
 diventino per te lugubri faci.
 CLEARCO
 Per me?
 ELISA
                   Sì, traditor. Vattene e taci.
 CLEARCO
720Andrò ma...
 ELISA
                         Ma per sempre
 lontan da gli occhi miei, lontan da queste
 troppo da’ tuoi malefici respiri
 aure contaminate.
 CLEARCO
 Sol pria concedi al labbro...
 ELISA
725Abbastanza quel labbro
 falso, spergiuro ed infedel mi fu.
 Vattene, iniquo, e non parlarmi più.
 CLEARCO
 (Cieli!) Il silenzio mio saria tuo rischio.
 Regina, ascolta.
 ELISA
                               No, più non avrai
730il piacer d’ingannarmi. Ah! Troppo ancora
 m’hanno sedotto i tuoi perversi accenti.
 CLEARCO
 (Misero cor!) Parlarti
 non vo’ per mia discolpa.
 ELISA
                                                E qual discolpa
 finger potresti, ove convinto sei
735dal testimon de le mie luci istesse?
 CLEARCO
 Vuol la salvezza tua...
 ELISA
                                         Vuol che lontano
 da questo ciel tu vada e dal mio core.
 Il peggior de’ nemici è ’l traditore.
 CLEARCO
 (O dei! Chi udì giammai sciagura eguale?)
740Se parto...
 ELISA
                      È mio riposo.
 CLEARCO
 Se taccio...
 ELISA
                       È mio comando.
 CLEARCO
 Ora il disubbidirti è per me fede.
 ELISA
 E l’ascoltarti, iniquo, è per me pena.
 CLEARCO
 (Che far deggio?)
 ELISA
                                   Ancor tardi?
745Ubbidisci.
 CLEARCO
                       E vuoi tu?...
 ELISA
 Sì, che tu parta e non parlarmi più.
 CLEARCO
 
    Perché, labbro amato,
 perché sì spietato
 a un’alma fedel?
 
750   Tacerò per ubbidirti;
 ma un dì ancor potrai pentirti
 di un comando sì crudel.