Astarto (Zeno e Pariati), Venezia, Rossetti, 1708

 ARGOMENTO
 
    L’anno del mondo 2972 giusta il computo di Sesto Calvisio, Abdastarto, re di Tiro, dopo nove anni di regno restò ucciso da Sicheo, figliuolo di una sua nutrice, il quale occupò dopo la congiura lo scettro e per lo spazio di dodici anni tirannicamente lo tenne. Lui morto, gli successe la figliuola Elisa che niuna cosa ebbe maggiormente a cuore che conservarsi sul trono, benché usurpato; e perché correva fama che ancora vivesse Astarto, figliuolo legittimo del re Abdastarto, vedendo essa che questo nome era ben accetto al popolo, mossa da gelosia di comando, usò ogni maggior diligenza per venire in cognizione ov’egli si ritrovasse. Questo principe intanto, che essendo fanciullo era stato occultamente salvato da Fenicio, uno de’ principali del regno, era cresciuto, ignaro della sua real condizione, sotto il nome di Clearco e in qualità di figliuolo dello stesso Fenicio. Il suo valore e la sua virtù lo misero ben tosto in grazia della regina, della quale egli era divenuto anche amante, cosicché questa lo innalzò alle prime cariche della corona; e finalmente determinò di farlo suo re e suo marito. Da questa sua risoluzione nasce tutto il viluppo del drama, perché da una parte la contrasta Agenore, pretendente anch’egli delle nozze di Elisa; la contrasta Sidonia, sorella di Agenore, per l’amore da lei segretamente conceputo verso Clearco; la contrasta Nino per l’amicizia di Agenore e per gl’impulsi di Sidonia da lui amata; e finalmente la contrasta Fenicio per l’odio, che porta ad Elisa, e per non poter sofferire che il figliuolo del re Abdastarto prenda in matrimonio la figliuola del parricida.
    Con tali disposizioni principia il drama, in tempo appunto che Clearco, generale del regno, ritorna vittorioso dalla Fenicia, la quale si era ribellata ad Elisa. Il suo fondamento istorico è preso dal libro decimo di Gioseffo contra Appione; ed all’idea favolosa ha dato qualche motivo il tragico francese Quinault, nelle sue tragedie intitolate L’Astarto e L’Amalasunta.