Zenobia in Palmira, Barcellona, Figueró, [1708]

 SCENA VI
 
 ODENATO e ZENOBIA
 
 ODENATO
1010Di funesta vittoria
 esser devi, o Zenobia, il prezzo illustre.
 Così a’ numi ti vuole
 necessità di fatal voto astretta;
 e a me del grande acquisto
1015tocca il primo cimento, a me che t’amo,
 più di quanto amar posso, e che ho dolore
 di non poterti amar quanto vorrei.
 ZENOBIA
 Già l’amor, già la gloria
 desti avrà nel tuo sen spirti guerrieri.
1020Già penoso ti sembra ogni momento;
 e già sei col pensier nel gran cimento.
 ODENATO
 Per sì bella conquista,
 e che osar non dovrei? Ma ch’io la cerchi
 nel tuo rischio, o mia vita?
1025Che rubella al mio core
 la sacrilega man piaghi il tuo seno?
 Ah! Ch’a la sola idea,
 sudo, agghiaccio, vacillo e vengo meno.
 ZENOBIA
 Che? Col rossor di un vil consiglio in fronte
1030a Zenobia ritorni?
 ODENATO
 Torno, o bella regina,
 per svenare a’ tuoi piè le mie speranze.
 ZENOBIA
 E vuoi, crudo a te stesso!...
 ODENATO
 Pria che offender quel sen, pria che piagarti,
1035disperare, morir ma sempre amarti.
 ZENOBIA
 Intendo; in me rispetti
 la fiachezza del sesso; e volger l’armi
 in petto femminil stimi viltade.
 Quell’ardir, che mi ottenne
1040non volgar fama e non ignobil grido,
 a rendermi non basta
 degno oggetto e trofeo del tuo valore.
 ODENATO
 Mi saria gloria e fasto
 cader per te; ma nol consente amore.
 ZENOBIA
1045Se da l’amor prendi consiglio, ei t’armi,
 egli al campo ti guidi, egli al trionfo.
 Vedi, caro Odenato,
 non son io sposa tua, se son tua palma?
 ODENATO
 M’ami la tua bell’alma e son contento.
 ZENOBIA
1050Amor di scarsi voti,
 o ch’è debole amore o tosto pena.
 ODENATO
 Sia pur misero il mio, pria che crudele.
 ZENOBIA
 E non è crudeltà voler ch’ei pianga
 in te senza speranza,
1055in me senza riposo,
 timido e sconsolato,
 quando esser può felice e generoso?
 ODENATO
 Così vuol rio destin.
 ZENOBIA
                                       Così tu vuoi,
 fedel ma sconsigliato. Attendi pure
1060ch’altri, con men di fede e più di ardire,
 mi combatta e mi espugni.
 ODENATO
 O cieli!
 ZENOBIA
                 Il fatal voto
 mi espone a più rivali
 non vil conquista; alora
1065di te che fia? Che fia di me? Previeni
 la comune sciagura. Armati e vinci;
 o se a me de la pugna arride il fato,
 chi vincermi potrà, vinto Odenato?
 ODENATO
 (D’altri il mio ben?)
 ZENOBIA
                                        Su, fa’ più core. In campo
1070del tuo amor vien guerriero. Ecco ti chiedo
 per favor un cimento.
 Vieni se m’ami.
 ODENATO
                                O dio!
 Verrò nel campo.
 ZENOBIA
                                  E là ti attendo anch’io.
 
    Campion forte, invitto amante,
1075te nel campo attenderò.
 
    Se mi vince il tuo valore,
 nel tuo amor sarò felice;
 e se n’esco vincitrice,
 la sciagura de l’amore
1080con l’onor consolerò.