Zenobia in Palmira, Barcellona, Figueró, [1708]

 SCENA IV
 
 FARNACE
 
 FARNACE
 Perfida, invan tu credi
 disarmar mie vendette. Io le comincio
 da l’odio del mio amor, prole mal nata
 di core incauto e di beltà spietata.
980In faccia delle genti
 vedrai qual sia Farnace.
 Il voto di Zenobia
 me n’apre il campo; io pugnerò; qualunque
 del pugnar fia l’evento,
985io n’avrò gloria e tu dispetto ed onta.
 Orgoglio di beltà vede con ira
 che possa ad un istante
 torsi a le sue catene un cor amante.
 
    Di perfida bellezza
990mi vendico così.
 
    Disprezzo chi mi sprezza,
 obblio chi mi tradì.