Zenobia in Palmira, Barcellona, Figueró, [1708]

 SCENA XIII
 
 ODENATO
 
 ODENATO
 Dite, o stelle, poss’io
 chieder ad un delitto
 la mia felicità? Poss’io col ferro
 cercar quel cor che de’ miei voti è ’l segno?
835Pria nemico che sposo, anzi nemico
 per abbracciarla sposo
 dee vedermi Zenobia? Io pugnar seco,
 per seco esser contento? Un duolo atroce
 funesta la vittoria. Un lutto eterno
840succede a la sconfitta. Infausto voto!
 Tu fai la mia sciagura; e in ogni sorte
 veggio in te il mio rossore e la mia morte.
 
    Mi serve di spavento
 la brama di goder.
 
845   E fassi mio tormento
 la speme del piacer.
 
 Fine dell’atto secondo