Zenobia in Palmira, Barcellona, Figueró, [1708]

 SCENA XII
 
 ODENATO e ZENOBIA
 
 ODENATO
 Siam soli. È tempo, o cara,
 ch’io sappia il mio destin.
 ZENOBIA
                                                  Brama, che affretta
 gli affanni tuoi, troppo raddoppia i miei.
 ODENATO
 Ho cor per le sciagure.
 ZENOBIA
780S’hai grande amor, quella che cerchi è grande.
 ODENATO
 La pavento maggior, se non mi è nota.
 ZENOBIA
 Deh! Perdona a l’amor, perdona al zelo
 ch’or a te la nasconde.
 Basti a me del saperla e ’l duolo e ’l danno,
785senza quello di dirlo;
 e lascia che sia mio tutto il dolore.
 ODENATO
 No, la doglia e ’l piacere
 divider suol con chi ben ama amore.
 ZENOBIA
 Basta, basta così. Mi fanno audace
790i rimproveri tuoi. Senti.
 ODENATO
                                               Ti ascolto.
 ZENOBIA
 (O dio! Vorrei pur dirlo e non vorrei).
 ODENATO
 Parla, se m’ami.
 ZENOBIA
                                 E perché t’amo, io parlo.
 T’amo; ma ch’io sia tua, che tu sii mio
 non lice che al desio.
 ODENATO
795Chi possiede il tuo cor?
 ZENOBIA
                                             Solo Odenato.
 ODENATO
 Or a me chi ti toglie?
 ZENOBIA
 Io stessa a te m’involo.
 ODENATO
 Ami dunque altr’oggetto?
 ZENOBIA
 Fosti il mio solo amor e ’l sarai solo.
 ODENATO
800Mi assicuri, se parli;
 e poi turbi, se taci, il mio riposo.
 ZENOBIA
 Ahi! Senza tuo dolor, senza tuo rischio
 esser puoi l’amor mio, non il mio sposo.
 ODENATO
 Chi n’è cagion?
 ZENOBIA
                               La mia giurata fede.
 ODENATO
805Fede giurata? A chi? Rispondi.
 ZENOBIA
                                                           Ai numi.
 ODENATO
 Del mio goder rivale il cielo? E come?
 ZENOBIA
 Odi e fa’ cor. Dal fasto mio rapita,
 a’ numi protestai, promisi e, o dio!
 giurai che al seno mio degno consorte
810stringerei sol quel forte
 che me vincesse in singolar cimento.
 ODENATO
 O protesta! O promessa! O giuramento!
 ZENOBIA
 Scorgo la pena tua. Dubbio ti veggo
 tra la perdita acerba
815e l’amara conquista. A te frattanto
 racconti questo pianto, anima mia,
 quant’io detesti il mio feroce orgoglio.
 ODENATO
 Dura necessità!
 ZENOBIA
                                Ti dica il pianto
 come del voto suo si penta l’alma.
 ODENATO
820Speranze sventurate!
 ZENOBIA
 E dica alfin qual sia
 il mio grave rimorso, or che m’avvedo
 che tardi e invan de la mia fé mi pento.
 ODENATO
 O protesta! O promessa! O giuramento!
 ZENOBIA
 
825   Pianga pure in doppia vena
 l’alma altera e pianga insieme
 la mia sorte e ’l mio dolor.
 
    Ella è rea di doppia pena,
 perché in me svenò la speme
830ed in te tradì l’amor.