Zenobia in Palmira, Barcellona, Figueró, [1708]

 SCENA VIII
 
 FARNACE e li suddetti
 
 FARNACE
 E ognor sei schiava ove un nemico ha ’l trono.
 ASPASIA
 Farnace?
 FARNACE
                    Omai di questo
 barbaro cielo a noi fuggir conviene
 l’aure odiose. Il generoso assiro,
300che salvando Odenato
 a me tolse di man la tua vendetta,
 di piena libertà l’uso ci rende.
 ASPASIA
 E l’accetto da lui.
 Dovuta a’ miei nemici
305anche la libertà mi saria pena.
 FARNACE
 Vieni.
 ASPASIA
               Addio, Decio.
 DECIO
                                          (Gelosia mi svena).
 FARNACE
 (Trionfo del rival).
 DECIO
                                     Tu parti, Aspasia?
 ASPASIA
 Su l’orme del mio sdegno.
 DECIO
 E parti con Farnace?
 FARNACE
310Con lui, sì, che al suo fianco
 vegliò tra l’armi e che per lei fedele
 sprezzò rischi e disaggi.
 ASPASIA
 Ma sleal mi fu Decio, empio e crudele. (In atto di partire ma poi in lontano si ferma a mirar Decio)
 DECIO
 (Resisti, o cor).
 FARNACE
                               (Che più ti arresti?) (Ad Aspasia)
 ASPASIA
                                                                      Eh! Lascia, (A Farnace)
315lascia ch’io gusti ancora
 nel duol de l’infedel la mia vendetta.
 FARNACE
 Più mesto il vuoi? La tua partenza affretta.
 DECIO
 Vanne ma grata almeno
 al tuo liberator...
 ASPASIA
                                 Che? I miei doveri
320pendon da’ tuoi consigli?
 Andiam, Farnace; e teco resti, iniquo, (A Decio)
 de l’ire mie la rimembranza e insieme
 de la perfidia tua tutto il rossore. (In atto di partire)
 (Io partirei, se ’l consentisse amore).
 FARNACE
325E pur sospendi il dubbio piè?
 ASPASIA
                                                         Farnace,
 rispondi; m’ami?
 FARNACE
                                   In testimon del core
 rispondan l’opre.
 ASPASIA
                                  Applaudo. (A Farnace) E in te, spergiuro, (A Decio)
 vive del primo foco
 scintilla ancor?
 DECIO
                               Giamai,
330più di quel ch’ora t’amo, io non t’amai.
 ASPASIA
 Piacemi (A Decio) A questo cielo (A Farnace)
 non vuoi tu ch’io m’involi?
 FARNACE
 E torni al genitor.
 ASPASIA
                                   Tu ch’io qui resti? (A Decio)
 DECIO
 De’ miei voti è ’l più dolce.
 ASPASIA
335Ma ch’io resti, (A Decio) ch’io parta (A Farnace)
 ne’ torti invendicata,
 ne’ furori negletta?
 Decio, Farnace.
 DECIO, FARNACE A DUE
                               Che?
 ASPASIA
                                           Voglio vendetta.
 
    Vuoi ch’io parta? Partirò. (A Farnace)
340Vuoi ch’io resti? Resterò. (A Decio)
 Ma vendetta io vuo’ da te. (Or a l’uno, or a l’altro)
 
    Vuoi tu amore? (A Farnace) Vuoi tu affetto? (A Decio)
 So che ardir tu chiudi in petto. (A Farnace)
 So che in sen tu vanti fé. (A Decio)