Zenobia in Palmira, Barcellona, Figueró, [1708]
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Copia
SCENA V
ODENATO
ODENATO
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Che? Non intendo. O dio! Tra queste gemme
sta forse il mio tesoro?
E tu, timida destra, ancor mel chiudi?
Apri. Ogn’induggio è pena. Ah! Che rimiro?
(Apertolo ritrova il ritratto di Zenobia)
Questa è Zenobia. Intorno
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vi leggo il nome a ciffre d’oro impresso.
Questo è ’l suo volto. Il cor mel giura. È desso.
È desso; e le sembianze
tien del guerrier ch’a me lo diede. O cieco!
Io cercava il mio sole e l’avea meco.
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Sovente il pensiero
del bel, che non vide,
l’idea si formò.
Ma vinta dal vero
l’idea benché grande
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alfin si trovò.