LEngelberta (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744 (Engelberta)
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Copia
SCENA IX
BONOSO e METILDE
BONOSO
Merta pietà.
METILDE
Ma tutti
tu meriti i miei sdegni, alma spietata.
BONOSO
1125
Metilde...
METILDE
Su, compisci l’opra e uccidi
dopo la madre anche la figlia.
BONOSO
Augusto
così richiese.
METILDE
A sì tiranno impero
ubbidir tu dovevi?
BONOSO
Era Metilde
la mercede dell’opra.
METILDE
1130
lo prezzo del misfatto? Al parricida
io porger la mia destra?
No, darò prima ire, vendette e quegli,
quegli sarà il mio sposo
che il tuo capo e il tuo cor mi rechi in dono.
BONOSO
1135
Tuo stimolo fu il colpo e reo non sono.
METILDE
Perfido! Ti abusasti
di mia semplicità. Voti innocenti
feci per la tua colpa
e per la pena mia.
BONOSO
Giurasti eterna
1140
la fede all’opra.
METILDE
Parti,
che accresce le mie pene il rimirarti.
BONOSO
Non tel diss’io
che dispietato
mi chiameresti
1145
e mi odieresti,
gentil beltà?
Quel labbro amato
fu sprone e guida
del braccio mio;
1150
perché or mi sgrida
di crudeltà?