LEngelberta (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744 (Engelberta)
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Copia
SCENA XII
ARRIGO
ARRIGO
Non ti spaventi, Arrigo, il suo rigore.
850
Talora ad un bel volto
vile amor puote alzarsi ed esser caro.
Alfin che pro? Così dal sol chiamato
sorge il vapore al ciel; ma sorto appena,
sente in cader dell’ardir suo la pena.
855
Un bel sembiante
ama sovente
per bizzarria,
non per amor.
Si finge amante
860
di basso oggetto,
per dar sospetto
e gelosia
a più d’un cor.
Il fine dell’atto terzo