L’Engelberta (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744 (Engelberta)

 SCENA VIII
 
 LODOVICO e poi BONOSO
 
 LODOVICO
 Bonoso? (A’ sdegni miei
760giunge opportuno). Amico.
 BONOSO
                                                    Oggi il destino
 mi toglie a’ tuoi favori; uopo è ch’io parta.
 LODOVICO
 E lascerai la tua Metilde?
 BONOSO
                                                 Ho petto
 di cederla al rival, purché ella regni.
 LODOVICO
 (Venga Metilde). E sei sì generoso?
 BONOSO
765Tanto puote l’amor, quando è virtude.
 Partirò; ma vicina
 ti resta la mia fede. Io te la giuro.
 LODOVICO
 E il giuramento accetto. Or meco fremi
 pria d’orror, poscia d’ira. Evvi chi offende
770la mia gloria.
 BONOSO
                           Che ascolto?
 LODOVICO
                                                    Evvi chi tenta
 la mia morte.
 BONOSO
                            Empio voto! Ardire infame!
 LODOVICO
 Vuol da te l’onor mio, vuol la mia vita
 scampo e riparo. E del valor, del zelo
 Metilde è ricompensa.
 BONOSO
775Attendo i cenni e l’opra
 fia il testimon della sincera offerta.
 Ov’è il reo temerario?
 LODOVICO
                                           In Engelberta.
 BONOSO
 Come? L’augusta sposa?
 LODOVICO
                                               Ella è impudica.
 BONOSO
 (Tanto creder poss’io?)
 LODOVICO
780Ella di tosco armata
 minacciò i giorni miei.
 BONOSO
                                             Donde l’accusa?
 LODOVICO
 Dalla rea. L’infedele a me poc’anzi
 confessò la perfidia e il tradimento.
 Pera; ma seco pera
785de’ miei torti il rossor. Dove più folto
 sorge il bosco vicin, sola ti segua.
 Del suo finto dolor, de’ vani preghi
 nulla pietà ti mova.
 Svenala e per sua pena
790sappia che il colpo è mia vendetta.
 BONOSO
                                                                 Io dunque?...
 LODOVICO
 Sì, da quel fido acciar trafitta cada.
 Per giunger di Metilde
 alla destra ed al sen, questa è la strada.