L’Engelberta (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744 (Engelberta)

 SCENA VII
 
 METILDE
 
 METILDE
 Parte da me il mio bene e mi dimanda,
 perché felice io regni,
 in premio di sua fede un tradimento.
545Ma non fia vero; ovunque ei volga il passo,
 seguirallo il mio cor. Saremo entrambi
 duoi prodigi, io di fede, ei di valore,
 duoi esempi, ei di zelo ed io di amore.
 
    Amar voglio più di un soglio
550la beltà che m’innamora.
 
    Mio dovere e mio piacere
 sia in mercede
 render fede a chi mi adora.