L’Engelberta (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744 (Engelberta)

 SCENA II
 
 LODOVICO, ENGELBERTA ed ERNESTO
 
 LODOVICO
 (Che sento?)
 ENGELBERTA
                           Il voto è giusto.
 ERNESTO
 Un suddito dover così rispetta
 di Engelberta nel sen l’onor di augusto.
 LODOVICO
 (Certa è la sua perfidia).
 ENGELBERTA
375Sposo, signor, pur mi ti rende amore.
 Pur d’un lungo languir... Ma qual mi accogli?
 LODOVICO
 (L’infedel! Ma si finga). Addio, Engelberta.
 ENGELBERTA
 Addio Engelberta? Ov’è di sposa il nome?
 Ove le tenerezze?
380Ove il piacer di rivedermi?
 LODOVICO
                                                    (Ingrata). (Verso ad Ernesto)
 ENGELBERTA
 L’onor de’ primi sguardi
 abbia Ernesto; ei n’è degno. Io non mi offendo.
 LODOVICO
 (Lode che più l’accusa).
 ENGELBERTA
 Ma ch’io turbato in lor miri il tuo core,
385se non è mio sospetto, è mio dolore.
 ERNESTO
 (Frena l’ira, o signor). (Piano a Lodovico)
 LODOVICO
                                            Parti, mio fido.
 ERNESTO
 (Palpita l’alma mia). (Si parte)
 ENGELBERTA
 (Ti sento, o gelosia. Tornò ma infido).