L’Engelberta (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744 (Engelberta)

 SCENA VIII
 
 ARRIGO, poi ENGELBERTA ed OTTONE
 
 ARRIGO
 E per alma sì ingrata
245vi ostinerete, o miei reali affetti?
 No, Arrigo, un gran disprezzo
 ti serva di vendetta.
 ENGELBERTA
 La fiamma tua...
 ARRIGO
                                 Negletta
 al par del tuo comando è da Metilde.
 ENGELBERTA
250Delle prime ripulse
 amor non si sgomenti.
 Tua Metilde sarà. Cesare istesso
 ne approverà l’illustre nodo. Altrove
 un suo cenno mi attende e Otton mel reca.
255Meco verrà la figlia. Io là t’aspetto.
 Già impegno di mia fede è il tuo diletto.
 ARRIGO
 
    Il dolce ardore
 di questo core
 era già spento
260con la mia fé;
 ma tu l’avvivi in me
 con la speranza.
 
    Sovvengati ch’io peno
 e che si può stancar
265d’un troppo vil penar
 la mia costanza.